Il raddoppio delle consonanti non risponde a una precisa regola generale, valida in ogni caso, ma ci sono una serie di norme utili a evitare alcuni tra gli errori più frequenti.
A) Raddoppiano la consonante iniziale le parole che si uniscono ad alcuni prefissi:
a-prendere apprendere
contra-dire contraddire
così-detto cosiddetto
da-bene dabbene
fra-tanto frattanto
là-su lassù
ne-meno nemmeno
e-pure eppure
ra-cogliere raccogliere
se-bene sebbene
sopra-tutto soprattutto
sovra-peso sovrappeso
su-detto suddetto
Le parole con suffisso -iere vogliono la doppia z: corazziere, tappezziere, biscazziere.
Non raddoppiano invece:
- la consonante b del suffisso a/e/i-bile: adorabile, inabile, indelebile, incedibile, bevibile, leggibile;
- la c davanti a vocale u + altra vocale non raddoppia mai, a parte il caso della parola taccuino;
- la -g e la -z seguite da -ione: guarigione, stagione, automazione, promozione;
- le parole che contengono -zia e -zie: grazia, egiziano, pazienza, giustiziere. Fanno eccezione: pazzia, razzia;
- le parole composte quando sono precedute da contro, sotto, tra: controvoglia, sottovento, tracimare.
In : Grammatica